Gli Strumenti - Scriptorium

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Laboratorio

LABORATORIO

In questa sezione andremo a spiegare come si realizzano in pratica gli strumenti per la scrittura,
qualora uno volesse cimentarsi in qualche opera da donare in particolari occasioni usando i medesimi  (o quasi) strumenti dell’epoca.
Ma verranno fornite anche utili indicazioni su cosa e dove andare per reperire i materiali necessari all’esecuzione della scrittura.
La seconda parte della sezione, riguarderanno le tecniche per realizzare le calligrafie, presentate con il metodo “steep to steep”, passo passo.
Vi consigliamo di scegliere una calligrafia per volta, di acquisirla e poi passare alla successiva senza fretta. Ricordiamoci che per leggere e scrivere correttamente noi stessi abbiamo impiegato degli anni.
Creiamoci un luogo dove “ripararci” per eseguire le nostre calligrafie in tranquillità.
Un luogo fornito di un tavolo piano ma anche di un leggio per la scrittura storica. Munito di una lampada che illumini il piano di lavoro, ma soprattutto tranquillo, possibilmente nei pressi di una finestra.. Ci permetterà di meglio concentraci le prime volte nelle fasi delicate dell’apprendere. Poi, una volta acquisita, si potrà realizzare in quasi ogni luogo la scrittura.
I nostri antenati, erano in grado di seguire il loro Signore e di scrivere per lui in ogni luogo, portandosi appresso una sorta di leggio portatile che conteneva tutto il materiale necessario.

esempio di leggio portatile
(nostra ricostruzione)

FARE UN CALAMO

Dobbiamo tener presente che, storicamente, era cosa semplice e naturale, per gli scrivani, procurarsi gli attrezzi necessari alla professione utilizzando materiali facilmente reperibili in natura.
Ancora oggi è possibile con una certa facilità ripercorrerne la strada.
Prendiamo lo strumento per eccellenza ai fini di una calligrafia espressiva:
IL CALAMO
Consisteva in una canna di fiume selezionata, pulita e adatta, con la lavorazione della punta a “pennino”, per la funzione dello scrivere.
Chiaramente vi era un calamo con “pennino” per ogni tipo di scrittura da svolgere. Un po’ come oggi facciamo con l’uso dei pennini metallici intercambiabili.
Procuriamoci, quindi, delle canne di fiume (quelle vuote all’interno), accertiamoci che siamo ben essiccate, pulite e tagliamole di una lunghezza media di 20 cm. Di queste possiamo anche farne una scorta; ci serviranno per i vari calami e ricambi. Conserviamole in luogo asciutto sempre pronte per l’uso.
Procediamo poi come segue:

costruzione del calamo

FARE UNA PENNA D'OCA

Un po’più complessa è invece l’operazione del farsi una penna d’oca.
Essendo un materiale più morbido e meno resistente, necessità del trattamento di “indurimento”.
Procuriamoci delle penne d’oca o cigno: le remiganti destre sono adatte per conformazione anatomica alla forma ergonomia della mano.
Con un temperino affilato togliamo delicatamente tutte le barbe. Immergiamo le nostre penne in acqua acidulata per un paio di giorni.. Togliamone e ripuliamone  per bene. Mentre sono ancora umide, immergiamole in una scatola contenete sabbia e mettiamola sopra un fuoco per riscaldare la sabbia. A questo punto dobbiamo fare attenzione a togliere il tutto prima che si brucino, ma quando sono diventate di una certa consistenza. Tempo difficile, questo, ma ci aiuterà un po’ di esperienza a metterlo a punto. A questo punto siamo pronti a far diventare la nostra penna d’oca un buon strumento ottimo per scrivere calligrafie anche molto fini di tratto.

costruzione della penna d’oca

La "superficie da taglio" citata al punto 4 consiste in un semplice pezzetto squadrato in legno.
Con un po’ di esperienza, vi verrà facile eseguire il tutto agilmente.
Teniamo presente che è materiale la cui punta si ammorbidisce e che, in conseguenza, va rifatta spesso durante lo scrivere.
Fonti storiche citano, per scritture particolarmente lunghe, che lo scrivano “faceva la punta” anche fino a 60 volte al giorno.
Di conseguenza, possiamo pensare che era un’operazione estremamente semplice, considerata “di routine”.

dal basso verso l’alto:

  • calamo

  • penna d’oca

  • stilo

(nostre ricostruzioni)

Coltellino e tavoletta
per la preparazione delle punte

Noteremo come la nostra penna d’oca nell’immagine, sia provvista di un “pennino” metallico.
In effetti questo, in ottone, fu introdotto verso la metà del XIII secolo per prolungare la vita della penna stessa e fornirgli anche un piccolo serbatoio.
Questi “pennini”, oggi in acciaio, sono reperibili nei negozi specializzati in attrezzatura per calligrafia.

Scelta della carta e degli inchiostri

La scelta degli attrezzi e del materiale giusto, pregiudica spesso il buon risultato di quello che vogliamo ottenere.
Quindi, il consiglio è sempre quello di spendere un pochino di più nell’acquisto di buoni materiali, piuttosto che rimanere delusi dopo.

LA SCELTA DELLA CARTA

Non ci impegneremo subito con il foglio di pergamena, riservandolo magari a quando avremo acquisito una maggiore esperienza e per opere di particolare pregio.
Possiamo scegliere tra una vasta gamma di carte, del tipo di quelle che imitano l’effetto pergamena. Sceglietene un tipo liscio a grana fine e non acida con una grammatura di 180-200g.
Assolutamente sconsigliabili i tipi da stampante, in quanto l’inchiostro da calligrafia tende a scivolare troppo.

da sinistra: pergamena, carta pergamena, carta di stracci


LA SCELTA DEGLI INCHIOSTRI

Per iniziare possiamo orientarci su un inchiostro nero e uno rosso, del tipo specifico per calligrafia.
Nel epoca in cui furono realizzate le calligrafie che tratteremo, gli inchiostri erano più densi di quelli attuali. Dovremo usare maggiore attenzione e magari essere un pochino più veloci.
Incontreremo delle difficoltà a scrivere come gli amanuensi di ieri per via della nostra abitudine ad appoggiare la mano sinistra sul foglio nello scrivere.
Loro non appoggiavano mai la mano per evitare di ungere con il grasso della pelle il foglio. Cosa che impediva lo scorrere omogeneo dell’inchiostro. Si aiutavano con un coltello a punta ricurva, che serviva anche per rapide cancellature di errori prima che l’inchiostro si seccasse troppo, e per fare la punta alle penne.
Potremmo mediare, inizialmente, utilizzando un foglio di carta assorbente da posizionare sotto la mano sinistra, mentre tenteremo di tener sollevatala dal foglio quella destra. Per facilitarsi questo compito i nostri antichi utilizzavano un leggio, magari accompagnato da cordicelle e pesi per tenere la pergamena piana, che altrimenti tendeva ad arrotolarsi.
Verosimilmente invece, le miniature venivano eseguite in piano, disegnate prima per creare il disegno complessivo della pagina lasciando lo spazio per lo scritto, finite dopo l’operazione dello scrivere.

Strumenti oggi

Oggi, sono reperibili in commercio nei negozi di belle arti o specializzati i attrezzi per calligrafia, strumenti per scrivere di vario tipo.
Vi sono penne con serbatoio e pennini già sagomati a seconda della calligrafia che vogliamo eseguire. Penne in fibra e altre Automatic pen.
Il sistema più economico e con ottimi risultati, risulta essere sempre quello delle cannucce con pennini intercambiabili, con serbatoio se desideriamo una maggiore autonomia.
Se decidiamo i pennini intercambiabili, dovremo dotarci di una “cote”, pietra dura per affilare.

cote o pietra per affilare

pennini intercambiabili

campioni di pennelli e pigmenti

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